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Russia - Cina: Un Nuovo Scacchiere all’Orizzonte

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Il gas

La presenza di Putin tra gli spalti, alle Olimpiadi di Pechino trasmette la sensazione che l'isolamento dell'occidente potrebbe diventare sempre più una realtà.

 Di Rossana Prezioso

La presenza di Vladimir Putin alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino rappresenta qualcosa di molto importante. Infatti a quanto pare l’alleanza tra Russia e Cina potrebbe essere più stretta di quanto si possa pensare. Infatti sembra che lo “zar” abbia promesso al presidente cinese di non dare vita a nessun tipo di manovra al confine tra Russia e Ucraina fino al termine delle Olimpiadi.

Il che sposterebbe un eventuale attacco di Mosca contro Kiev alla seconda metà del mese di febbraio. Ovviamente tutte queste sono pure ipotesi ma qualora venissero confermate dai fatti allora ci si potrebbe trovare di fronte ad un’alleanza che potrebbe ridisegnare le zone di influenza sul mondo intero. Ed una prima conferma potrebbe già essere arrivata con la nota congiunta firmata da entrambi nella quale si chiede uno stop all’espansione ad Est della NATO. 

Un vero e proprio fronte comune contro gli States ma anche l’indiscutibile vantaggio, da parte di Putin, di essersi assicurato l’alleanza del vero protagonista dell’economia mondiale. Presente e futura. Sì, perché nella sua nuova era, la Cina sta puntando verso il rafforzamento della propria economia. Da tempo, infatti, Pechino ha scelto di riequilibrare i consumi, finora troppo sbilanciati verso l’export, stimolando i consumi interni. Una decisione che confermerebbe anche la forza assunta in questi anni dalla nascente borghesia cinese espressione di una società che non è solo in grado di produrre imitando gli standard occidentali ma una nuova concezione di un’economia in grado essa stessa di essere una potenza consumistica. Il che potrebbe apparire come un controsenso dal momento che, almeno ufficialmente, Pechino è in tutto e per tutto un’economia di stampo comunista. 

Una nuova mappa che ridisegnerebbe quella che Washington e i suoi alleati hanno creato l’indomani della Seconda Guerra Mondiale. Ma al centro di questa mappa non ci sarebbero solamente gli interessi sul settore energetico. Il rialzo delle quotazioni del gas sono una realtà nota. Ciò che forse non tutti sanno è che in caso di guerra ci sarebbero conseguenze anche per le materie prime. In particolare per il grano, il mais ed altre soft commodities. Infatti sia Russia che Ucraina sono ai vertici della classifica dei Paesi esportatori di cereali. Soprattutto di grano: la Russia in questo caso è al primo posto mentre l’Ucraina al terzo. Non solo, stando alle ultime cifre rese note da Coldiretti, per Kiev si parla di una quota di mais pari a 36 milioni di tonnellate di mais destinato all’alimentazione animale mentre per il grano tenero la nazione dell’ex blocco sovietico ne esporta 25 milioni di tonnellate. 

Quello che risalta maggiormente agli occhi dell’opinione pubblica, però, è la questione energetica. Infatti Mosca vorrebbe preservare la propria influenza su Kiev per un motivo preciso: dall’ex repubblica sovietica transita poco meno della metà del gas russo destinato all’Europa. Inoltre non bisogna dimenticare che, sempre la Russia, gravita in maniera estremamente ravvicinata nell’orbita dell’OPEC, organizzazione sulla quale riesce, nonostante tutto, ad esercitare una notevole influenza. 

Ad ogni modo, a giudicare dalle Olimpiadi di Pechino e soprattutto dalla presenza di Putin tra gli spalti, la sensazione che l’Occidente si possa trovare isolato, diventa sempre più una realtà.

Carlo Vallotto è un trader professionista, analista tecnico e consulente indipendente con una navigata esperienza dei mercati finanziari. Vallotto è specialista dei mercati valutari e delle commodities.

Vallotto è senior advisor indipendente per alcuni istituti di credito, associazioni industriali e aziende in analisi tecnica sui metalli preziosi, indici e valute. Collabora anche con alcuni gruppi esteri del settore.

Vallotto è anche formatore e spesso tiene corsi sia per neofiti che per professionisti della finanza. Interviene spesso su programmi televisivi e testate giornalistiche del settore finanziario.

 

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