Il funzionamento dei Banchi Metallo per oro

Cos’è un Banco Metalli? Il Banco metalli viene definito come una società privata che deve sottostare a regole imposte per legge prima fra tutte l’iscrizione presso la Banca d'Italia, costituendosi quindi come operatori professionali in oro, la cui attività è rivolta a recuperare l'oro, fonderlo ed affinarlo.

Requisiti per l'apertura 

Per poter aprire un Banco Metalli e per poter ricevere l'autorizzazione dalla Banca d'Italia, bisogna possedere determinati requisiti:

1) Il capitale sociale versato non deve essere inferiore ai 120.000,00 Euro

2) Nell'oggetto sociale deve esserci la voce commercio di oro

3) L'organico amministrativo, commerciale e tecnico della società deve essere in possesso dei requisiti di onorabilità.

 Questi requisiti sono previsti dagli articoli 108, 109 e 16, comma 2, del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, emanato con decreto legislativo del 1 settembre 1993, n. 385

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Funzione del Banco metalli

Il banco metalli lavora soltanto con l'intento di rivolgere tutto il materiale raccolto e comperato alla fusione e affinazione, e non può rivendere il materiale usato di cui è in possesso. Pertanto tutto ciò che viene ritirato è destinato alla fusione, e la sua attività, differentemente dalle attività tipiche di chi opera nel comparto dei metalli preziosi, può essere destinata sia ai privati che agli operatori professionali del campo.

 Pertanto la sua attività è basata sul comprare e vendere all'ingrosso il materiale prezioso che viene recuperato.

 Cosa ritira un Banco metalli

Un Banco metalli solitamente ritira sia oro che argento ad un prezzo in ogni caso opportuno per chi volesse vendere i propri metalli preziosi usati. Va poi ricordato che l’oro per investimento può essere comprato solo presso i banco metalli, in quanto, come già detto, i banco metalli sono autorizzati nello svolgimento del loro lavoro dalla Banca 'Italia.

Banco Metalli e Compro oro

Un banco metalli e un compro oro, non sono la stessa cosa.
La differenza fondamentale, consiste nel fatto che tutto il materiale acquistato da un banco metalli viene prima fuso e poi affinato, senza essere rivenduto, come invece succede nell'altro caso. Altre differenze di non poco conto, sono quelle derivanti da servizi destinati non solo a privati cittadini, ma anche a soggetti differenti ed operanti nel settore, come ad esempio fonderie o banche.

Una differenza non da poco, tale da sancire senza dubbio la superiorità del banco metalli. Va infatti messo in rilievo che per poter operare, questo deve obbligatoriamente essere iscritto presso la Banca d'Italia, in un elenco di operatori professionali in oro. Proprio la banca centrale è il soggetto deputato al rilascio dell'autorizzazione ad esercitare in via professionale le operazioni relative al commercio di oro e altri metalli preziosi.

Regolamentazione

La procedura è regolata da un decreto legislativo emanato il primo settembre del 1993 e contrassegnato dal numero 385, il quale fissa anche i requisiti che rendono possibile l'autorizzazione. Gli articoli 108, 109 e 116, comma 2, richiedono infatti un capitale sociale non inferiore ai 120mila euro, la presenza della voce riguardante il commercio in oro nell'oggetto sociale e il possedimento da parte del personale amministrativo, tecnico e commerciale dei requisiti di onorabilità.

Il core business del banco metalli è fondato sull'acquisto e sulla vendita all'ingrosso del materiale raccolto, ad un prezzo del tutto conveniente per tutti coloro che arrivano alla risoluzione di alienare il metallo prezioso di cui dispongono.

Altra peculiarità derivante dall'autorizzazione della Banca d'Italia è l'esclusiva sull'oro da investimento.

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