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L'Agenzia di Rating -  Chi comanda a Moody's, S & P e Fitch?

L'agenzia di rating Fitch ha di recente declassato l'Italia a tripla B, subito seguita dalla agenzia canadese DBRS. Motivo: pericoli di instabilità politica. L'agenzia di rating dichiarando motivazioni politiche perde credibilità. Non è la sola agenzia. Lo scorso anno, l'agenzia di rating S&P è stata costretta a pagare 1,5 miliardi di dollari per un caso di rating truccati. 

L'agenzia di rating Moody’s sarà costretta a pagare ben 864 milioni di dollari per aver truccato i rating di mutui ipotecari altamente rischiosi. Chi comanda in una agenzia di rating? La scala del rating. 

 La scala del rating.

Agenzia di rating - Cos'è?

Un'agenzia di rating o agenzia di valutazione è una società che assegna un giudizio o valutazione (rating) riguardante la solidità e la solvibilità di una società emittente titoli sul mercato finanziario. Il rating dovrebbe servire a segnalare investimenti a rischio o investimenti affidabili. Ma purtroppo ogni agenzia di rating pensa a guadagnare e non sempre emette giudizi equilibrati.

Ogni agenzia ha prodotto casi clamorosi nel passato: le agenzie hanno contribuito alla crisi subprime assegnando rating troppo alti alle obbligazioni garantite da mutui subprime nel 2008 in America; l'analisi di rating positiva fornita nei confronti dell'istituto di credito Lehman Brothers appena una settimana prima del suo fallimento, oppure di Parmalat poco prima del suo crack finanziario. Fatti che hanno distrutto la reputazione delle agenzie.

Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings, tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali.

Chi controlla?

Ogni agenzia di rating è vigilata dall'autorità competente dello Stato membro di origine (per esempio, in Italia la Consob), in collaborazione con le autorità competenti degli altri Stati membri interessati, come per esempio l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA).  Standard & Poor's, Moody's Investor Service e Fitch Ratings, tutte e tre società partecipate da grandi multinazionali e questo fa pensare.

Danno un voto sul merito di credito a tutto e una loro bocciatura, così come una promozione, ha vistosi effetti sui mercati come si è visto in questi giorni nel caso della Grecia, della Spagna e dell'equivoco sulle banche italiane. Sono solo in tre e si spartiscono la torta di chi emette debito in tutto il mondo. E visto che tutti si indebitano il lavoro non manca. 

L'agenzia fa utili facili

Ogni agenzia di rating guadagna facilmente perché può influenzare il mercato. Senza concorrenza i ricavi sono assicurati. Se sei bravo a gestire i costi puoi solo fare un sacco di soldi. L'agenzia di rating Moody's, quotata a Wall Street, solo nel 2009, per ogni 100 dollari che ha fatturato ne ha guadagnati sotto forma di utile operativo ben 38.

Su 1,8 miliardi di ricavi fanno un margine di 680 milioni. Ma attenzione quel 38% di redditività è un mix tra i servizi di analisi e quelli di assegnazione dei rating. Solo sulla assegnazione del rating la redditività balza al 42% sui ricavi. Negli anni d'oro, cioè nel 2007, il margine operativo era al 50% dei ricavi e nel 2006 si è toccato il picco del 62% di utili operativi sul fatturato. Un'enormità: 1,26 miliardi di margine su due miliardi di fatturato. Dal 2005 al 2009 Moody's ha prodotto ben 2,8 miliardi di profitti.

L'agenzia di rating Standard&Poor's non è da meno. Posseduta dal gruppo editoriale McGraw-Hill ha fatturato, nel 2009, 2,6 miliardi di dollari con profitti operativi per circa un miliardo, un bel 39% di marginalità. Punte nel 2007 del 45% sul giro d'affari. La parte del rating arriva a contribuire per l'80% ai volumi complessivi.

L'agenzia di rating Fitch, piccola ed europea, ha prodotto ricavi l'anno scorso per 559 milioni di euro con profitti operativi per 151 milioni. 

Chi comanda l'Agenzia?

I fondi Usa sono i veri padroni. A parte l'europea Fitch che ha due azionisti di peso come il gruppo francese Fimalac e il gruppo editoriale Hearst, le altre due agenzie sono vere e proprie public company. In S&P c'è un azionista forte, cioé la McGraw-Hill, ma il resto dell'azionariato è diffuso come del resto in Moody's. Il primo azionista di Moody's, con il 13,4% del capitale, risultava a fine dicembre del 2009, Warren Buffett, con il suo fondo Berkshire Hathaway. Al secondo posto con il 10,5% ecco comparire Fidelity uno dei più grandi gestori di fondi del mondo. State Street, BlackRock,  Vanguard a Invesco a Morgan Stanley Investment. Insomma i più grandi gestori di fondi a livello mondiale sono azionisti di Moody's.

L'agenzia di rating Standard&Poor's a fine 2009, aveva azionisti come Blackrock, Fidelity, Vanguard. Quindi grossi gestori di fondi nel capitale di chi dà i voti ai bond emessi dalle stesse società che abitualmente un gestore compra e vende. Guadagnano facile dunque e possono avere accesso a informazioni privilegiate. Un mercato colossale che vale 70mila miliardi.

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