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Discesa Petrolio dopo Rallentamento Cina

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Il petrolio scende a $60 - Preoccupazioni di rallentamento della Cina. 

Il prezzo del petrolio, stando a dati riportati da Reuters, è sceso fino a circa $ 60 al barile dopo che la pubblicazione dei dati ha palesato una debolezza sia nelle importazioni che nelle esportazioni in Cina, il secondo paese con il più grande utilizzo mondiale di petrolio, facendo accrescere la visione di una frenata della domanda di carburanti.

Le esportazioni di petrolio da parte della Cina hanno fatto registrare una diminuzione maggiore da più in due anni nel mese di dicembre, così come le importazioni sono diminuite, mostrando dati ufficiali, che evidenziano un' altra debolezza in quella che è per di più la seconda economia mondiale. 

Il contratto sul Brent, il benchmark internazionale, ha fatto registrare una discesa di 52 centesimi a 59,96 dollari al barile nella mattinata scambiando a partire da 59,27 dollari intraday. Il contratto WTI degli Stati Uniti è sceso di 48 cent a $ 51,11.

Norbert Ruecker, responsabile della ricerca sulle macro e materie prime presso la banca svizzera Julius Baer  ha dichiarato: "Sia le importazioni che le esportazioni hanno deluso le aspettative e sono destinate a far rinascere i timori di un rallentamento della crescita globale".

Il greggio non è riuscito a crescere dopo che c’è stata la diffusione dei dati di lunedì da parte della Cina, che hanno indicato un rallentamento economico nella seconda metà del 2018. Anche i mercati azionari asiatici ed europei sono scesi.

Stephen Innes di Oanda ha scritto in un rapporto:"I prezzi del petrolio si stanno appesantendo dalle prospettive di una crescita economica più debole in Cina".

"Questi dati mostrano quanto possa essere negativo l'impatto di una guerra commerciale sull'economia cinese e forse globale".

Nonostante la preoccupazione per le prospettive, c'è poco segnale che la domanda di petrolio cinese possa ancora indebolirsi. Nel mese di dicembre le importazioni da parte della Cina di greggio a dicembre hanno fatto registrare un aumento di circa il 30% rispetto a un anno prima, come hanno mostrato i calcoli dei dati doganali di Reuters.

Il petrolio sta scontando il sostegno dei tagli alle forniture, promossi dall'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e dagli alleati non OPEC, inclusa la Russia.

A dicembre è stato deciso dal cartello di produttori, noto come OPEC, di tagliare la produzione di petrolio di 1,2 milioni di barili al giorno iniziando da gennaio per evitare un eccesso di offerta e aumentare i prezzi.

L’incertezza sulla crescita economica della Cina potrebbe influenzare anche l'economia globale.

Dopo la crescita del Brent dal livello di $ 50 nel mese di dicembre, i funzionari dell'OPEC sembrano più speranzosi che i prezzi saranno sostenuti da cali di produzione a gennaio man mano che i produttori implementeranno l'accordo.

 Khalid al-Falih, ministro saudita dell'energia ha affermato che il mercato petrolifero è "sulla buona strada" e che non sarà necessario un incontro straordinario dell'OPEC prima della prossima riunione in agenda ad aprile.

 

 

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